Il mio metodo di analizzare l’andamento del VHI

si basa su tre grafici. Il primo mette a confronto l’andamento della campagna in corso con quello delle 2 campagne precedenti, quelle che ti permettono di fare un confronto anche con la tua memoria storica.

Il secondo mette a confronto il trend attuale del VHI con le medie degli ultimi 5, 15 e 30 anni. Queste medie ti permettono di individuare la situazione climatica più probabile, cioè quella indicata dalla convergenza delle tre medie. Se il trend attuale (linea rossa) è molto lontano dalle medie siamo di fronte ad una situazione estrema con possibili impatti negativi o positivi sulla resa finale della coltura oggetto dell’analisi. Se il trend attuale è molto più basso delle tre medie, anche loro discendenti, significa che sta piovendo molto meno della pur scarsa stagionalità, invece se il trend attuale rispetto alle tre medie è molto elevato e tende a salire, vuol dire che ci troviamo difronte a un periodo particolarmente umido, fuori dalla norma. Tieni conto che le varietà di cereali utilizzate in un determinato paese sono frutto di una selezione efficiente con le sue curve climatiche.

In questo esempio puoi vedere come nel 2022 le settimane che vanno dalla 17 alla 28 abbiano avuto in Francia un VHI abbondantemente inferiore alle medie. In quel periodo anche le medie degli ultimi 5 anni erano discendenti, segnalando così un peggioramento climatico, tuttavia il VHI del 22 era nettamente inferiore a questa media, questo a rappresentare una fase di siccità estrema.

Il terzo grafico evidenzia l’evoluzione dell’indicatore VHI, infatti questo necessita di 8 settimane per stabilizzarsi. L’utilizzo di questo grafico è legato alle situazioni estreme che, per esperienza, nelle prime rilevazioni sono sovrastimate in positivo o negativo. Quindi variazioni rapide ed estese in poche settimane devono essere valutate con maggiore prudenza.